Ciak si gira- Il Testaccio set cinematografico

Ecco alcuni film che sono girati in parte al quartiere Testaccio

Il Monte dei Cocci nel film "Dramma della Gelosia"

Monica Vitti non sa chi scegliere tra Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini. Sullo sfondo il panorama di Roma dal Monte dei Cocci a Testaccio, si riconoscono il Gazometro, Ponte Testaccio e il Mattatoio (1970).

Domenica d'agosto

"Domenica d'agosto" di Luciano Emmer (1950) è stato inserito tra i 100 film italiani da salvare. E' considerato il capofila del genere "neorealismo rosa". Moltissime scene sono girate nei lotti popolari di Testaccio, fino alla stazione di Piramide per il trenino verso Ostia.  La pellicola racconta una tipica domenica d’agosto in cui persone di diverse estrazioni sociali si dirigono verso la spiaggia per sfuggire alla calura cittadina. Tutti tranne dei rapinatori che approfittando della città deserta per fare il colpo nel Mattatoio, che in questo modo si vede all’interno.

 

I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli

Dopo il fallimento della rapina Cosimo, interpretato da Memmo Carotenuto, si ritrova in bici a girovagare nel rione Testaccio, tra via Benjamin Franklin e via Manuzio finché adocchia la sua vittima, una donna con una borsetta. Lo scippo andrà malissimo, con tragico finale sotto un tram di passaggio: il tram viene da via Galvani e lo schianto avviene all’angolo con via Franklin. La zona non è facilmente riconoscibile perché sulla sinistra c’è tutta una zona di caseggiati, i cosiddetti “villinetti”, che è stata abbattuta ed è sparita da decenni. Tuttavia, si riconosce la scritta “Da Checchino”, famoso ristorante storico, ai piedi del Monte Testaccio, che contribuì alla nascita della cucina popolare romana e che esiste tuttora.


Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini

Anche in questo primo film diretto da Pier Paolo Pasolini si scorgono i cosiddetti “villinetti” di Via Benjamin Franklin. Accattone è il soprannome di Vittorio, interpretato da Franco Citti, un “ragazzo di vita” romano il cui stile di vita è improntato al vivere alla giornata, al sopravvivere. Quest’umanità reietta, disperata, tenta un riscatto sociale, un salto in avanti, ma ogni soluzione sembra concretizzarsi solo con la morta. Anche Accattone morirà, e morirà proprio nel rione Testaccio.
E’ la scena finale che chiude la pellicola, che comincia inquadrando via Gian Battista Bodoni, poi si passa a via Benjamin Franklin con Accattone e i suoi compagni di furti, Balilla e Cartagine, che si preparano al furto dei salumi nascosti in un carretto di fiori, l’ultimo furto del protagonista.
La scena, poi, ci mostra i carabinieri che stanno per salire sulla loro Seicento con la quale andranno ad intercettare Accattone. Sullo sfondo, dietro al motociclista di passaggio, Pasolini inquadra i “villinetti” di via Aldo Manuzio, in cui si nota un caseggiato che oggi non esiste più. Infine, durante la corsa in moto di Accattone che cerca di fuggire, si inquadra nuovamente via Benjamin Franklin.


Così parlo Bellavista (1984) di Luciano De Crescenzo

Sempre in Via Franklin, ma con i “villinetti” ormai scomparsi, è girata una famosa scena di un film in realtà ambientato a Napoli, “Così parlo Bellavista” di Luciano De Crescenzo.  Questo film che esalta la napoletanità è stato girato per gran parte nella Capitale. Nello specifico nel rione Testaccio è stato girato l’episodio iniziale, quello famosissimo dell’ingorgo a croce uncinata.
La strada del bar dove il milanese Cazzaniga, interpretato da Renato Scarpa, sceso dal taxi a seguito ingorgo del traffico, trova prima il vigile è via Beniamino Franklin a Roma.


Fantozzi e Fracchia

Anche il ragioniere Ugo Fantozzi, personaggio creato e interpretato da Paolo Villaggio, ha abitato nel rione Testaccio nel terzo film della saga, “Fantozzi contro tutti” (1980) di Paolo Villaggio e Neri Parenti. Tutte le scene dell’abitazione di Fantozzi sono state girate a Roma in via Giovanni Battista Bodoni n. 79, nel quartiere Testaccio. Questo grande stabile ospiterà non solo la scala da cui sale Fantozzi, e quindi il suo appartamento, ma anche il forno del panettiere Cecco, di cui si innamorerà perdutamente la Pina.

Paolo Villaggio e Neri Parenti torneranno l’anno successivo a Testaccio per girare “Fracchia la belva umana” (1981)
La casa del ragioniere Giandomenico Fracchia è ubicata sul Lungotevere Testaccio 11


Acqua e sapone (1983) di Carlo Verdone

L’esterno della tintoria dove Rolando, interpretato da Carlo Verdone, si reca di corsa a prendere il vestito da prete che la nonna, la Sora Lella, ha lasciato a lavare è nel rione Testaccio, si trova in Via Ghiberti 35, accanto allo storico Roma Club, il primo di Roma.

Ex-Mattatoio nel cinema

Al  Mattatoio fa capolino anche Roberto Rossellini con il suo film “Dov’è la libertà” (1952) con Totò. L’opera fu completata dopo circa un anno principalmente da Mario Monicelli.

Il protagonista Salvatore Lojacono, un modesto barbiere, esce di galera dopo aver scontato 22 anni di prigione per aver ucciso un suo amico che insidiava sua moglie. Abituato ormai alla protezione del carcere, trova una realtà completamente stravolta, una giungla in cui non riesce ad adattarsi. In una scena, vaga per Roma con la sua valigetta senza sapere bene dove andare. “Dopo aver contato 20 chiese, 18 monumenti e 35 fontane” si imbatte in una mandria di buoi e si ritrova davanti al macello.

“La leggenda del pianista sull’oceano” (1998) di Giuseppe Tornatore

 L’ex-Mattatoio ha ospitato per diversi mesi la sagoma della Virginian, alta 35 metri, che si poteva scorgere da vari punti della città. Intorno a quella sagoma è stato ricostruito il porto di New York, il Pier n. 3, con i magazzini, i carri carichi di botti, i sacchi, la gente vestita come negli anni ’30.

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Pier Paolo Pasolini: "Le ceneri di Gramsci"

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Piazza Testaccio